Esistono due approcci per visitare Venezia: seguire il flusso di turisti di fretta che, in poche ore, percorrono un itinerario predefinito scelto da circa 20 milioni di persone ogni anno, oppure deviare da questo percorso e cercare di scoprire una Venezia meno convenzionale.

Raggiungere Piazza San Marco a piedi, gustando la gioia di trovarsi lì, in quel luogo che si è visto tante volte in foto, oppure salire sul Ponte di Rialto per ammirare il Canal Grande e lottare con la folla per scattare una foto ricordo.

A Venezia si possono scoprire che ci sono luoghi straordinari anche in una città che di per sé è fuori dall’ordinario. E ciò può essere fatto solo entrando nei palazzi, non limitandosi a osservarne le facciate.

È così che si può visitare le Gallerie dell’Accademia, la Scuola Grande di San Rocco o la Chiesa dei Frari e scoprire magnifiche opere d’arte e raffinate architetture che raccontano la vera storia di Venezia, spesso oscurata da un turismo da cartolina. In questa pagina, vi consigliamo le 10 attrazioni assolutamente da vedere a Venezia durante un weekend o una vacanza più lunga. Ecco una selezione accurata:

Piazza San Marco rappresenta il primo luogo che viene in mente a tutti quando si parla di Venezia. Quest’ampia piazza, sulla quale sorge la Basilica, con i piccioni che attendono qualche briciola, è probabilmente l’immagine più iconica di Venezia.

Prima dell’arrivo delle reliquie di San Marco e della successiva costruzione della Basilica, questa zona era semplicemente un grande orto attraversato dal rio Batario, che successivamente fu interrato su ordine del Doge Vitale II Michiel. Piazza San Marco è l’unico spazio ampio a Venezia che può fregiarsi del titolo di “piazza”, mentre tutte le altre aree con questa caratteristica sono chiamate “campi”.

Durante gli anni della Serenissima Repubblica, la piazza ospitava fiere, tornei, processioni e la caccia ai tori, mentre oggi è circondata da bar (molto) costosi, dove è possibile sedersi e ammirare di persona i turisti provenienti da tutto il mondo, estasiati da tanta bellezza.

La presenza costante e fedele nella città di Venezia si riflette nello stile del Palazzo Ducale, che ha subito numerose modifiche nel corso degli anni a causa di una lunga serie di terribili incendi.

L’importanza politica del Palazzo, che ha ospitato i Dogi nella storia della Repubblica di Venezia, è stata enfatizzata anche da Napoleone Bonaparte, che nel 1797 lo trasformò nel centro della sua amministrazione dopo aver conquistato la città. L’importanza storica del Palazzo Ducale di Venezia è testimoniata anche dall’enorme somma di denaro versata dal neonato Stato italiano per una completa ristrutturazione dell’edificio.

Nonostante il pesante deficit finanziario dell’Italia unita, che si era assunta i debiti di tutti gli Stati riuniti sotto la bandiera tricolore, non si badò a spese per conferire a uno dei simboli più importanti di Venezia una nuova veste.

Il ponte di Rialto è uno dei quattro ponti, insieme al ponte dell’Accademia, al ponte degli Scalzi e al ponte della Costituzione, che attraversano il Canal Grande, nella città di Venezia. Dei quattro, il ponte di Rialto è quello più antico.

La crescente importanza del mercato di Rialto, sulla sponda orientale del canale, fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250, esso fu sostituito da un ponte di legno strutturale. La struttura era costituita da due rampe inclinate, che si congiungevano presso una sezione centrale mobile, la quale poteva essere sollevata per consentire il passaggio delle navi più alte. Data la stretta associazione con il mercato, il ponte cambiò nome e diventò Ponte di Rialto. Nella prima metà del XV secolo, lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi; i proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla Tesoreria di Stato, contribuivano alla manutenzione del ponte.

Il Canal Grande di Venezia è il cuore pulsante di questa affascinante città lagunare. Con i suoi 3,8 chilometri di lunghezza, è una delle vie d’acqua più celebri al mondo. Questa maestosa arteria si snoda attraverso il centro storico, creando una scena da sogno con i suoi palazzi affacciati sull’acqua e i caratteristici ponti che lo attraversano.

Navigare lungo il Canal Grande è come immergersi in un’opera d’arte vivente. Lungo le sue sponde si ergono palazzi rinascimentali, gotici e barocchi, ciascuno con la propria storia e bellezza unica. Tra i palazzi più noti si trovano il Palazzo Ducale, residenza dei Dogi di Venezia, e il Ca’ d’Oro, con la sua facciata in stile gotico veneziano.

Le gondole e i vaporetti che solcano le acque del Canal Grande aggiungono un tocco di romanticismo e autenticità. Le acque scintillanti riflettono le facciate colorate e creano una vista mozzafiato in ogni direzione.

Costruita nel XV secolo, la Scala del Bovolo è caratterizzata da una serie di arcate che si avvolgono elegantemente attorno a una torre centrale. È un vero capolavoro dell’architettura rinascimentale, un connubio perfetto tra eleganza e ingegno.

La scala prende il nome dal termine veneziano “bovolo”, che significa “chiocciola”, a causa della sua forma a spirale. Ogni gradino che si sale offre una vista panoramica spettacolare sulla città, permettendo ai visitatori di ammirare i tetti di Venezia e le sue suggestive calli.

La Scala del Bovolo è stata spesso definita un gioiello nascosto, poiché è meno conosciuta rispetto ad altre attrazioni di Venezia. Tuttavia, coloro che la scoprono ne rimangono affascinati e colpiti dalla sua grazia e dalla sua singolarità.

Ogni dettaglio della scala, dalle sue colonne finemente decorate ai suoi archi delicati, testimonia il talento e l’estro degli architetti dell’epoca. È un luogo magico che unisce l’arte all’ingegneria, invitando i visitatori a perdersi nelle sue curve sinuose e a scoprire prospettive uniche sulla città lagunare.

La Basilica Cattedrale Metropolitana Patriarcale di San Marco Evangelista, più comunemente chiamata Basilica di San Marco, a Venezia, è la cattedrale della città e sede del patriarcato. Unitamente al campanile e alla piazza di San Marco, forma il principale luogo architettonico di Venezia, e, assieme ad essi, costituisce il più conosciuto simbolo della città e del Veneto nel mondo. È, inoltre, uno dei simboli dell’arte veneta e della cristianità nonché monumento nazionale italiano.

Già nell’XI secolo, la Basilica di San Marco iniziò ad essere diffusamente soprannominata la “Chiesa d’oro”, in virtù del tesoro di San Marco, dei mosaici ornati e dei maestosi elementi progettuali, che resero l’edificio sacro il simbolo visibile della potenza e ricchezza acquisite dalla Serenissima.

Fino alla caduta della Repubblica di Venezia è stata la chiesa palatina del Palazzo Ducale, retta a prelatura territoriale dal primicerio nominato dal doge. Ha assunto il titolo cattedrale a partire dal 1807, quando, per decreto napoleonico, fu qui trasferito dall’antica cattedrale di San Pietro di Castello; trasferimento riconosciuto solo nel 1821 con la bolla papale.

Le Gallerie dell’Accademia di Venezia sono un museo statale italiano. Si trovano nel sestiere di Dorsoduro ai piedi del ponte dell’Accademia, in quello che fino all’inizio del XIX secolo era il vasto complesso formato dalla chiesa di Santa Maria della Carità, dal convento dei Canonici Lateranensi e dalla Scuola Grande di Santa Maria della Carità (l’ingresso è per il portale di quest’ultima). Prendono il nome dall’Accademia di Belle Arti, che le ha aperte nel 1817 e ne ha condiviso la sede fino al 2004.

Raccolgono la migliore collezione di arte veneziana e veneta, soprattutto legata ai dipinti del periodo che va dal XIV al XVIII secolo: tra i maggiori artisti rappresentati figurano Tintoretto, Giambattista Pittoni, Tiziano, Canaletto, Giorgione, Giovanni Bellini, Vittore Carpaccio, Cima da Conegliano e Veronese. Vi si conservano anche altre forme d’arte come sculture e disegni, tra i quali il celeberrimo Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci (esposto solo in occasioni particolari).

Sono di proprietà del Ministero per i beni e le attività culturali, che dal 2014 le ha annoverate tra gli istituti museali dotati di autonomia speciale.

La basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, comunemente detta solo i Frari, è la più grande delle chiese di Venezia e ha ricevuto nel 1926 da papa Pio XI il titolo di basilica minore. È situata nell’omonimo Campo dei Frari, nel sestiere di San Polo, ed è dedicata all’Assunzione di Maria.

La pianta è a croce latina, e lo stile è gotico veneziano in cotto e pietra d’Istria. Possiede tre navate con archi ogivali che poggiano su sei colonne per lato. Misura 102 metri di lunghezza, 48 metri nel transetto ed è alta 28 metri; ha 17 altari monumentali e al suo interno sono custodite molte opere d’arte, tra cui due dipinti del Tiziano. Ospita, inoltre, tombe e monumenti funebri di numerose personalità legate a Venezia, tra cui Claudio Monteverdi, lo stesso Tiziano, Antonio Canova, oltre a numerosi dogi.

È l’unica importante chiesa italiana ad aver conservato un grande coro circondato da un alto muro al termine della navata centrale in posizione antistante all’altare maggiore, secondo l’uso medievale.

La Punta della Dogana o Punta della Salute o Punta da Màr è una zona di Venezia, sottile punta triangolare di divisione tra il Canal Grande e il Canale della Giudecca, prospiciente il Bacino San Marco.

La zona fa parte del sestiere Dorsoduro e ospita tre importanti complessi architettonici: la Basilica di Santa Maria della Salute, il palazzo del seminario patriarcale e il complesso della Dogana da Mar.

Santa Maria della Salute (conosciuta anche come chiesa della Salute o semplicemente La Salute) è una basilica votiva in stile barocco veneziano, progettata da Baldassare Longhena. Come avvenne per le chiese del Redentore e di San Rocco, la basilica venne realizzata in segno di ringraziamento alla Madonna da parte dei veneziani per la liberazione dalla peste che tra il 1630 e il 1631 decimò la popolazione. Si caratterizza per la pianta interna ottogonale e per la grande cupola che domina il tratto terminale del Canal Grande e si affaccia verso San Marco.

La Scuola Grande di san Rocco è una Confraternita di laici fondata nel 1478. La profonda venerazione popolare nei confronti di san Rocco, la cui reliquia era già in possesso della Confraternita sin dal 1485, contribuì alla sua forte crescita fino a divenire la più ricca Scuola della città.

Fu allora che si decise di edificare la nuova imponente sede monumentale chiamando poi il Tintoretto a dipingervi il suo più famoso ciclo pittorico con episodi del Vecchio e del Nuovo Testamento. Essa è l’unica delle antiche Scuole Grandi ad essere sopravvissuta alla caduta della Repubblica.

È un luogo eccezionale dove oltre 60 dipinti sono conservati nella loro collocazione originaria in un edificio che dalla sua costruzione non ha quasi subito modifiche.

Oggi il sodalizio è ancora attivo e persegue ancora gli antichi compiti caritativi, oltre a curare il suo notevolissimo patrimonio artistico.